Non posso stare ferma. Il mio corpo scalpita. Vado all'orto botanico di Brera, sola. Un paio di universitari cercano di abbordarmi offrendomi un caffè del distributore automatico, ma li allontano a male parole, questi avvoltoi. Mi siedo di fronte all'immenso Ginko Biloba. L'universo sta girando intorno a me, l'albero mi porge i suoi servigi, la brezza mi accarezza i capelli, il sole mi offre gratuitamente un po' di provitamina B; la mia pelle sprizza così tanta lucentezza che alcuni universitari, vedendomi, si accasciano per terra imbrilliti.