19 maggio

Ultimo giorno di Angelo lontano. Oggi, pur non avendo conferenze, se ne stava nella lontanissima Città del Vaticano, a fare un po’ il turista. Diciamoci la verità: quando il boy è all’estero si è inevitabilmente preoccupate, nonostante abbia visitato il sito di viaggiaresicuri ed esso garantiva che la teocrazia del Papa è ha un bassissimo tasso di criminalità e imprevisti, le ansie che qualche fattaccio potesse oscurare questo momento magico mi hanno turlupinato per buona parte della giornata facendomi venire conati di vomito. Il problema di quando sei felicissima, come me, è che pensi che tutto ciò prima o poi dovrà finire. A questo punto la felicità comincia a calare come certe torte senza lievito nel forno, e si cade in un paradosso ontologico. Ho subito telefonato al mio amore per sapere come stava, ovviamente bene, e ci siamo raccontati tutta la nostra giornata fino alla telefonata, poi, vogliosi di intensità e intimità maggiori, abbiamo cominciato a raccontarci la telefonata stessa fino al punto d’incontro con la conversazione presente, cioè il momento in cui stavamo parlando. Abbiamo notato che ci avvicinavamo sempre di più, un po’ come Achille con la tartaruga, senza mai raggiungerlo.
Angelo, grazie centomila di esistere!!!!